Alto Adige DOC Pinot nero

In provincia di Bolzano, appena pochi chilometri a nord di Bressanone, guardando alla vostra destra vedrete arroccata su una collina la seconda cantina più antica d’Europa. L’Abbazia di Novacella è una realtà portata avanti con dedizione e grande lungimiranza dai monaci agostiniani, in una delle zone più a nord per la viticoltura del Trentino Alto Adige, la Valle Isarco. Qui sono i vitigni a bacca bianca a trovare la loro casa prediletta, su terrazzamenti con muri a secco che scalano i due versanti tagliati dal fiume Isarco fino a 900m di altitudine.

I vitigni a bacca rossa si trovano invece nei vigneti situati nelle zone più a sud della provincia, dove le altitudini sono più basse e la ventilazione più contenuta: qui il Pinot nero trova l’habitat perfetto per le sue esigenze. è un vino fresco e scorrevole, fine e dal fascino sottile, in cui puoi trovare tutti quei frutti rossi che immagini quando pensi a territori montani: lampone, ribes, fragoline di bosco, ma anche la marasca e un pizzico di spezie.

Si presta ad essere abbinato a una moltitudine di piatti: arrosti di carni bianche ma anche filetti di pesce un po’ conditi, perché la sua freschezza taglia quella parte untuosa ma senza coprirne i sapori più delicati. L’unico consiglio è quello di scegliere piatti non troppo grassi e di evitare cibi molto piccanti, che possono bruciare la sua delicatezza in un batter d’occhio. E in onore delle alture altoatesine, proviamolo con uno spuntino classico di speck affettato, formaggio e sottaceti, con canederli e Spätzle, un filetto di cervo con i mirtilli, o infine il gulasch in stile tirolese con polenta.