Chablis AOC “Saint Pierre”

La regione dello Chablis pretende molto dalla vite e dai suoi vignerons: l’inverno è molto rigido, e se l’estate con i suoi calori aiuta la maturazione delle uve, è la primavera la prova più dura dell’anno, con temperature sotto lo zero fino a maggio. Qui entra in gioco l’astuzia dei vignerons, che ricorrono a pratiche artigianali per proteggere le viti dal gelo: annaffiando le viti con acqua che, gelando, imprigionerà i germogli nel ghiaccio isolandoli dalla basse temperature, o accendono le stufe nei vigneti per scongiurare le gelate notturne.
/n
/nL’unico vitigno è lo Chardonnay, che qui viene chiamato Beaunois, coltivato sui pendii della valle del fiume Serein, ricchi di fossili di ostrica e calcare Kimméridgien. In questa combinazione di clima e terroir, il vitigno francese più coltivato al mondo trova un modo unico di esprimersi ed essere riconoscibilissimo in un oceano (di vino) pieno di Chardonnay. Perché non solo esprime la sua tipica identità aromatica, ma fa della mineralità e della freschezza le fondamenta di questa Aoc, facendo da interprete a questo territorio.
/n
/nLa Maison Albert Pic & Fils viene fondata nel 1755, e dopo secoli di vendemmie che hanno regalato straordinari vini bianchi, la proprietà è passata al Barone Patrick de Ladoucette, che ha dotando la cantina di attrezzature e di tecnologie moderne. Dai vigneti di proprietà lo Chardonnay diventa protagonista di tutte le denominazioni classiche della zona, dal Petit Chablis allo Chablis Pic Premier. La vinificazione è comune a tutti: alla fermentazione in tini di acciaio e cemento segue un periodo di maturazione e di affinamento in bottiglia, senza passare dalla barrique, per lasciare che siano il vitigno e il suo rapporto con l’ambiente a esprimersi nel calice.
/n
/nQuesto Chablis “Saint Pierre” ha ereditato tutto dal proprio terroir: freschezza e mineralità sono sorretti da una bella struttura, a cui si associano le tipiche note fruttate e agrumate dello Chardonnay. A tavola è incredibilmente versatile proprio per il suo carattere eclettico: la freschezza pulirà il palato da salse e cibi unti, mentre la mineralità e la delicatezza si accosta benissimo a tutti i tipi di crudità di mare. Noi, per non rinunciare a nulla, lo proveremmo con una zuppa di pesce o di vongole.